Il genio di Raffaello, anche nelle arti applicate

27 Settembre 2015

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Sino al 24 gennaio, la reggia di Venaria Reale farà da cornice alla mostra Raffaello. Il Sole delle Arti. L’esposizione è dedicata a “quel” Raffello Sanzio, uno dei grandi protagonisti del Rinascimento italiano, di cui si traccia il percorso artistico dagli anni della formazione – nella bottega paterna a Urbino – al trasferimento a Firenze, sino al periodo trascorso a Roma al servizio di papa Giulio II.

La mostra comprende un nucleo di capolavori di Raffaello e una selezione di dipinti dei maestri che hanno avuto un ruolo fondamentale nella sua formazione, come il padre Giovanni Santi e i grandi pitturi umbri del tempo, ovvero il Pinturicchio, Luca Signorelli e il Perugino, da cui Raffaello ereditò l’armonia compositiva e il linguaggio pittorico colto ed elegante.

Ma il percorso espositivo è dedicato anche a capolavori delle arti applicate: tra il Cinquecento e il Seicento, molti artigiani resero omaggio al genio del pittore di Urbino con arazzi, maioliche, monete, cristalli di rocca, placchette, smalti, vetri, armature e intagli ispirati a cartoni, disegni e incisioni del Maestro. Questi manufatti divennero uno dei principali veicoli di diffusione in Italia e in Europa del linguaggio figurativo di Raffaello.

A cura di Gabriele Barucca e Sylvia Ferino, la mostra si fregia di prestiti da importanti istituzioni museali italiane e straniere, tra i quali i Musei Vaticani, il Residenzschloss di Dresda, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Victoria and Albert Museum di Londra e gli Uffizi.

[Immagine in apertura: Raffaello Sanzio, Visione di Ezechiele, dettaglio, olio su tavola, 1518]