Alta tecnologia e fantasia: ecco come Zaha Hadid e altri quattro architetti e designer rinomati hanno reinventato la più classica delle calzature, quella da donna, usando la stampa 3D.
Sembrano sculture, ma sono scarpe da donna. Saranno difficilmente indossabili nella vita di tutti i giorni, ma di scarpe si tratta. A firmarle sono tre architetti e due designer di fama internazionale, che hanno combinato il loro estro con le potenzialità delle stampanti 3D di ultima generazione.
Presentate lo scorso aprile durante la Milano Design Week, le scarpe sono state prodotte da United Nude in una limited edition di 50 pezzi ciascuna.
Mentre Zaha Hadid ha creato una scarpa nera dalle linee dinamiche (Flames, nell’immagine in apertura) tipiche del suo peculiare linguaggio architettonico, il designer britannico Ross Lovegrove ha progettato una calzatura in cui la particolarità è la texture geometrica.
Michael Young – designer con base a Hong Kong – ha completamente reinventato l’idea di décolleté, sfruttando appieno le potenzialità della tecnologia 3D, così come hanno fatto il tedesco Ben Van Berkel e l’architetto messicano Fernando Romero, che si è ispirato alle forme e al motivo a spirale di un fossile marino.