Una serie di calchi da Pompei sono passati al vaglio delle nuove tecnologie. Il risultato? Sono emerse nuove informazioni sullo stile di vita degli abitanti dell'antica città romana. Che pare avessero una buona dentatura e una dieta equilibrata.
Nel 79 d.C. un’eruzione del Vesuvio distruggeva l’antica città mercantile di Pompei, consegnando al tempo e alla storia tutto ciò che rimase intrappolato sotto la sua lava incandescente. Abitazioni, mosaici, manufatti, derrate alimentari, persino gli individui si sono conservati, fossilizzati, portando con sé un immenso patrimonio di informazioni di prima mano su come si viveva nel I secolo d.C.
Di recente sono state eseguite una serie di TAC multistrato su 16 calchi di donne, di uomini e di un bambino – restaurati lo scorso agosto – dalle quali è risultato che gli abitanti di Pompei avevano una buona dentatura, come conseguenza di una dieta sana.
Dalle analisi è emerso, inoltre, che la morte dei soggetti analizzati non fu causata da asfissia, come si era portati a pensare, ma da traumi cranici e ferite alla testa inflitti dalla caduta degli edifici nel corso dell’eruzione.
Grazie alle nuove tecnologie 3D, presto saranno realizzate riproduzioni tridimensionali degli scheletri e delle arcate dentali e un database, accessibile a studiosi e ricercatori, che costituirà una sorta di archivio digitale dei calchi di Pompei.