Città senza inizio né fine, senza centro né periferia: è come l’urbanistica del futuro viene immaginata dall'artista francese Miguel Chevalier, nelle sue installazioni digitali. In mostra alla Galerie Fernand Léger, sino al 19 dicembre.
La città, le sue trasformazioni e la globalizzazione urbanistica sono il fulcro della mostra di Miguel Chevalier, dal titolo Méta-Territoires 2015, allestita alla Galerie Fernand Léger a Ivry-sur-Seine, sino al 19 dicembre.
Attraverso due grandi installazioni e una serie di opere – per la maggior parte inedite – l’artista francese, pioniere dell’arte digitale, immagina come saranno le città del futuro.
La prima installazione che si incontra nella mostra delinea una città virtuale, una meta-città – per usare un termine dell’artista – che non ha una localizzazione geografica, che si auto-riproduce senza scrupoli, senza punti di riferimento, senza inizio né fine, senza centro né periferia.
È un’evoluzione delle megalopoli contemporanee: la natura scompare per lasciare posto a un organismo urbanistico in continua espansione, che il pubblico può esplorare grazie a un’interfaccia digitale.
La seconda installazione, invece, descrive i cambiamenti subiti da Ivry-sur-Seine, che l’artista conosce bene, considerato che il suo atelier è situato proprio nelle vicinanze. Realizzata appositamente per la mostra, l’opera si compone di immagini e video filmati tra le strade della cittadina, che si sovrappongono a elementi architettonici immaginari tridimensionali. Realtà e finzione digitale si intersecano, tra presente, passato e futuro.
Accanto a queste due creazioni, sono allestite una serie di sculture realizzate con la stampante 3D e la tecnica del taglio al laser, che riproducono modelli tridimensionali di ipotetiche città del futuro.