20 Ottobre 2015
La Capitale accoglie un intenso dialogo a distanza sullo sfondo della storia dell'arte moderna. Raffaello, Parmigianino e Barocci svelano l’affascinante legame che li unisce, al di là dei secoli.
I Musei Capitolini tornano protagonisti della scena espositiva internazionale grazie a un’eccezionale rassegna, aperta al pubblico fino al 10 gennaio 2016. Raffaello, Parmigianino, Barocci. Metafore dello sguardo è il titolo dell’originale confronto fra tre illustri personalità artistiche, al centro di un dialogo capace di superare i confini temporali.
Curata dalla direttrice del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, Marzia Faietti, la mostra propone una rete di sguardi incrociati, evidenziando la profonda influenza esercitata da Raffaello sugli orientamenti creativi di Francesco Mazzola, detto il Parmigianino, come su quelli – ben diversi – di Federico Barocci.
Vissuti entrambi nel Cinquecento – in un periodo successivo al maestro marchigiano – Parmigianino e Barocci sono identificati già dai testimoni della loro epoca come eredi di Raffaello, oltre a essere ritenuti tra i più magistrali disegnatori del tempo.
Se per il Parmigianino l’eredità trasmessa da Raffaello si fa risalire a una notizia diffusa a Roma circa la presunta trasmigrazione dell’anima del pittore sull’artista più giovane, il nesso tra l’Urbinate e il Barocci affonderebbe invece le radici nella comune patria di origine.
Influssi, eredità e suggestive rivisitazioni dei modelli di riferimento convergono nei capolavori in mostra: un nucleo di opere grafiche e pittoriche provenienti da alcune fra le istituzioni culturali più prestigiose al mondo – come gli Uffizi, l’Albertina di Vienna e la Pinacoteca dei Musei Vaticani – per testimoniare l’incredibile gioco di rimandi che pur lega tre personalità tanto diverse.
[Immagine in apertura: Federico Barocci, Testa di giovane donna con lo sguardo rivolto verso il basso, particolare; carboncino, pietra rossa, carta – Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi.
Immagine nell’articolo: Francesco Mazzola detto il Parmigianino, Due studi della stessa testa di un giovane di profilo (dal Laocoonte); pennello e inchiostro diluito, biacca (carbonato basico di piombo), carboncino, parziale puntinatura (sulla figura a sinistra), carta cerulea – Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi]