Nell'anno in cui la vicina Mons funge da Capitale della cultura del Vecchio Continente, il Museo delle Arti Contemporanee di Boussu dedica un’affascinante rassegna all’iconografia del santo protettore più conosciuto in Europa. Fra tradizione religiosa e mito artistico.
Gli splendidi spazi della ex miniera di carbone del Grand-Hornu – oggi sede del MAC, Museo delle Arti Contemporanee di Boussu, poco distante dalla città belga di Mons, Capitale Europea della Cultura 2015 – ospitano una ricca esposizione dedicata a un’iconografia sacra entrata a tutti gli effetti nell’immaginario collettivo.
Fino al 17 gennaio 2016, L’Uomo, il Drago e la Morte (Mons-2015) approfondirà la storia di un duello millenario, quello tra San Giorgio e il drago.
L’obiettivo della rassegna è mettere in luce l’incredibile presa esercitata dalla leggenda di San Giorgio – e da uno degli episodi più famosi della sua esistenza – sulla cultura europea, anche contemporanea. L’epica vittoria del santo sul drago è divenuta emblema iconografico di tenacia e fierezza, trasformando un riferimento religioso in un modello visivo per interi popoli.
Attraverso una serie di sculture, dipinti e disegni, la mostra belga indaga la percezione collettiva di un tema non solo sacro, ma legato al tentativo profondamente umano di lottare contro i propri limiti per affermare il proprio destino. Diffusa in tutto il mondo Cristiano, la leggenda di San Giorgio ha trasformato il suo protagonista nel patrono di numerose località europee sparse tra l’Inghilterra, il Portogallo, la Catalogna e l’Aragona.
Protettore di ordini antichi, come quello dei cavalieri e dei sellai, San Giorgio è entrato a far parte anche della cultura popolare grazie alle molteplici rappresentazioni che la mostra belga intende riportare all’attenzione del pubblico. Frutto di un minuzioso lavoro di catalogazione del patrimonio visivo esistente correlato alle vicende di San Giorgio, l’esposizione raccoglie anche alcune interpretazioni contemporanee del tema, realizzate da personalità artistiche attuali come David Claerbout e Luc Tuymans.
[Immagine in apertura: Luca Signorelli, San Giorgio e il drago, 1502-1504. Amsterdam, Rijksmuseum, Vom Rath becquets © Rijksmuseum, Amsterdam]