In occasione di Expo 2015, l’artista cinese Shu Yong ha innalzato a Milano un colossale ponte dorato. L’opera, un omaggio alla Via della seta che un tempo univa Occidente e Oriente, voleva essere anche un invito alla solidarietà tra i popoli del mondo.
È stata l’opera più imponente di Expo 2015, dopo L’albero della vita, la scultura simbolo del Padiglione Italia. Installato alla Triennale di Milano tra il finire di settembre e fino al 4 ottobre, ll ponte d’oro sulla via della seta dell’artista cinese Shu Yong si estendeva su 500 metri quadri con un peso di circa 100 tonnellate.
L’opera si componeva di 10mila mattoni dorati, su cui sono intarsiati i fiori nazionali di 53 nazioni e di 94 città; mentre il giardino circostante accoglieva 100mila sfere anch’esse d’oro, su cui compaiono – in seta – i fiori nazionali degli oltre 150 Paesi che partecipano ad Expo. I visitatori sono stati invitati ad apporre la propria firma sui mattoni e diventare così parte di un’opera che celebra e invoca il dialogo interculturale.
L’installazione è un chiaro omaggio alla famosa “Via della Seta”, che nei secoli legò Oriente e Occidente nel segno di scambi economici e culturali, e al contempo un invitato alla comunicazione tra i popoli; oltre le barriere ideologiche, le distanze politiche, le discriminazioni razziali e le tensioni belliche.