22 Ottobre 2015
Nei primi del Novecento il genere della ritrattistica subì una continua evoluzione, dalle interpretazioni futuriste di Mario Sironi alle versioni arcaizzanti di Carlo Carrà. Come dimostra una piccola mostra, in corso a Milano.
A Milano, la Fondazione Pasquinelli dedica una piccola, preziosissima mostra ai volti dipinti da alcuni grandi artisti del Novecento. Sino al 4 dicembre, Figure, 1913-1942 riunisce – per la prima volta – cinque ritratti di altrettanti maestri del secolo scorso, mostrando le variazioni del genere pittorico e i cambiamenti in ambito storico-artistico, avvenuti negli anni tra le due grandi guerre.
Mentre Massimo Campigli si ispirava alla pittura parietale romana, Mario Sironi applicava al ritratto linee, colori e dinamismo di matrice futurista (come nel ritratto in apertura). Carlo Carrà interpretava i suoi soggetti in chiave metafisica e arcaizzante; Amedeo Modigliani, invece, si lasciava influenzare dalla scultura africana e Picasso scomponeva e reinventava le forme umane.
La mostra presenta anche un ritratto contemporaneo, firmato dalla giovane artista milanese Marta Dell’Angelo, che da anni lavora sul tema della figura, del corpo e della sua rappresentazione.
Per approfondire i temi dell’esposizione, il curatore Antonello Negri e altri critici terranno una serie di incontri aperti al pubblico negli spazi della Fondazione. Infine, sono stati organizzati alcuni laboratori per le scuole e laboratori per le famiglie.