Il Piccolo Teatro Studio Melato di Milano porta in scena la prima commedia che Goldoni compose interamente in veneziano. Gelosie, miserie e invidie, sullo sfondo di una Venezia oscura, sino al 22 novembre.
Dalla fine di ottobre, ogni sera il Piccolo Teatro Studio Melato di Milano alza il sipario su Le donne gelose di Carlo Goldoni. Sino al 22 novembre, andrà in scena la prima opera che il grande commediografo scrisse interamente in veneziano, in cui i protagonisti sono risucchiati in un turbine di gelosie e invidie deliranti, negli ultimi giorni del Carnevale.
“I rapporti umani sono miseri, ipocriti – racconta il regista, Giorgio Sangati – le relazioni corrose, ammuffite, perennemente condizionate da motivi economici; l’intimità è squallida, segnata da insulti e botte. Imperano il culto del denaro e una fiducia ossessiva nell’azzardo: solo la sorte infatti può alleviare l’angoscia di (ri)cadere nella miseria, ma si tratta di un sollievo temporaneo per un mondo dal destino ormai segnato. Nessuno lavora, ma le energie si sprecano, tutti si affannano, si inseguono, si consumano, senza trovare una via d’uscita, come in un labirinto in cui si gira a vuoto e si ritorna sempre al punto di partenza”.
“È una Venezia anomala, scura, silenziosa – continua il regista – semideserta. Perfino il Carnevale rimane sullo sfondo, confinato fuori scena. La festa per eccellenza del rovesciamento, in cui si può fingere di essere ciò che non si è, non può coinvolgere un ceto che può rovesciarsi solo nel proprio vuoto di valori”.