21 Novembre 2015
Nel profondo Chianti, a Bargino, le cantine Antinori hanno commissionato una scultura site-specific al giovane artista veneziano Giorgio Andreotta Calò. Ora in esposizione negli spazi dell'architettura firmata dallo studio Archea Associati.
Novembre inoltrato: il tempo ideale per trascorrere il weekend a spasso per le cantine d’Italia. Meglio ancora se, ad accompagnare vini eccellenti, ci si mette l’arte contemporanea.
Accade per esempio a Bargino, nel cuore del Chianti classico, dove la famiglia dei Marchesi Antinori, produttori di vino e mecenati da generazioni, dal 2012 ha avviato l’Antinori Art Project con l’obiettivo di investire nelle arti visive del nostro tempo.
Di recente, la collezione delle cantine Antinori si è arricchita di una nuova opera site-specific: il lavoro in questione è Clessidra di Giorgio Andreotta Calò (Venezia, 1979), una scultura in bronzo che riproduce in maniera speculare la “bricola”, il palo di legno usato per ormeggiare le barche a Venezia.
“La clessidra sintetizza in una forma assoluta la corrosione costante di un legno piantato nell’acqua, soggetto al movimento verticale della marea”, spiega l’artista. “Quel legno ricalcato e poi fuso in bronzo si trasforma in materiale incorrutibile, quasi a sospendere e rivelare la fissità del tempo. Nelle clessidre, due elementi speculari sovrapposti rimandano al riflesso dell’acqua, che coincide per l’artista con l’atto del ‘riflettere’ pensare, trasferendo così la dimensione formale della scultura a quella concettuale.”
Con la curatela di Ilaria Bonacossa, l’opera è stata destinata agli spazi monumentali della nuova cantina – l’architettura firmata dallo studio Archea Associati nel 2012 – e posizionata vicino a grandi vetrate che funzionano da filtro tra la verticalità della scultura e l’orizzonte della natura circostante.