A Firenze, un contest per designer e makers premia un nuovo tipo di souvenir: si chiama Pico ed è una scatola che conserva ricordi fisici, ma anche memorie digitali del viaggio.
A solo qualche mese di distanza da Source, festival dedicato ai volti emergenti del design autoprodotto, Firenze torna a occuparsi di innovazione digitale con Make/Florence, una manifestazione – promossa da Fondazione TEMA dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e dal Mobile Experience Lab del celebre MIT di Boston – finalizzata a individuare nuove potenzialità tecnologiche e produttive nel campo dell’artigianato.
Alla sua prima edizione, l’iniziativa si è svolta in quattro giorni allo IED di Firenze, con la formula del make-a-thon, “maratona del fare”: la sfida lanciata consisteva nel progettare un nuovo “souvenir digitale” in grado di svecchiate questa categoria merceologica, aggiornandola agli scenari di produzione e consumo del XXI secolo.
Al contest hanno partecipato oltre 20 tra designer e makers: ad aggiudicarsi il premio, è stata Pico, una scatola dei “ricordi digitali” – ideata da Jessica Russo, Alessandro Panichi, Irene Barnes e Flavia Luglioli – che si propone non solo di conservare ricordi fisici – il più classico souvenir acquistato in città – ma anche di archiviare i ricordi digitali legati all’esperienza di viaggio, che potranno essere “risvegliati” e fruiti semplicemente appoggiando uno smartphone sulla scatola.