Dopo il terremoto che ad aprile ha messo in ginocchio il Nepal, due volenterosi neolaureati e un architetto indiano si sono rimboccati le maniche per ricostruire una scuola elementare in un villaggio himalayano. Dando vita a un'architettura antisismica in sole 7 settimane di lavori.
Lo scorso aprile, la terra in Nepal ha tremato, lasciando dietro di sè morti e detriti. Dopo aver pianto le vittime e contato i danni, il Paese ha iniziato a risollevarsi, a cominciare da una piccola scuola elementare nel remoto villaggio himalayano di Chhoprak.
Grazie al finanziamento e al sostegno dei volontari di alcune ONG intervenute sul posto dopo il disastro sismico, e con l’aiuto di residenti e studenti, sono state fornite le materie prime e la forza lavoro, necessarie a ricostruire quattro aule della struttura esistente e un edificio ex novo.
Nel corso di 7 settimane di lavoro, sono stati impiegati sistemi costruttivi a secco e materiali naturali locali, tra cui il bambù di cui la regione abbonda e le pietre ricavate dalle macerie di altri edifici.
L’iniziativa è stata merito di Dipon Bose e Samya Ghatak, due neo-laureati del Birla Institute of Technology di Mesra, nell’India nord-orientale.
Ad affiancarli nella progettazione e realizzazione di questo edificio è stato l’architetto indiano Rishabh Sharma, di base a Delhi, che ha messo a disposizione la sua esperienza per fornire supporto logistico e costruttivo ai due giovani e volenterosi architetti.