È uno dei riconoscimenti più ambiti tra i professionisti dell’architettura internazionale. Quest’anno il premio è andato a progetti che hanno saputo interpretare in modo innovativo le esigenze del vivere contemporaneo.
Dal 4 al 6 novembre scorsi, oltre 2000 architetti provenienti da 60 paesi si sono riuniti al Marina Bay Sands di Singapore – l’hotel ideato dallo studio Moshe Sadfie – per partecipare all’ottavo appuntamento con il World Architecture Festival, l’autorevole premio annuale nell’ambito dell’architettura.
Istituito nel 2008 a Barcellona e ospitato a Singapore dal 2012 – sebbene si parli di un imminente trasferimento a Berlino – il premio è stato condotto quest’anno da una nutrita giuria di professionisti del settore, capitanati da Sir Peter Cook. Numerosissime le tipologie di edifici in concorso – dai centri dedicati alla cultura all’architettura religiosa, dallo shopping ai trasporti – e altrettanto alto il numero di proposte vagliate dai giudici.
Il rinomato titolo di World Building of the Year 2015 è andato al progetto The Interlace (nella foto in apertura) realizzato dallo studio OMA di Rem Koolhaas e da Buro Ole Scheeren, proprio a Singapore. Si tratta di un enorme conglomerato urbano sviluppato in verticale e costituito di 1040 unità abitative, disposte su piani sfalsati. Secondo il parere della giuria, l’opera si è distinta per la capacità di rispondere alle necessità della vita contemporanea, in termini spaziali e ambientali.
Lo Small Project of the Year è stato invece realizzato dallo studio svedese DinellJohansson, premiato per il Lidingövallen, uno stadio in miniatura che ha suscitato critiche entusiastiche rispetto al suo potenziale creativo. L’AkzoNobel’s Prize for Colour in Exterior Architecture ha visto distinuguersi Yazgan Design Architecture con il progetto ONS Incek showroom and sales office, in Turchia, premiato per lo straordinario uso del colore.