Dopo il grande successo torinese nel 2014, la mostra dedicata alle vincitrici del prestigioso Academy Award raggiunge la capitale tedesca. Con una vera e propria parata di stelle.
È uno dei premi più ambiti nella storia del cinema. Istituito nel 1929 da Louis B. Mayer, il presidente della celebre casa di produzione MGM, l’Academy Award è entrato nell’immaginario collettivo grazie al suo simbolo, il leggendario “Oscar”.
La Deutsche Kinemathek di Berlino dedica a una della più longeve categorie del premio una mostra memorabile, presentata per la prima volta al Museo del Cinema di Torino nel 2014.
Dal 10 dicembre al primo maggio 2016, l’istituzione tedesca ospiterà Best Actress – Oscars®, Roles and Images, la rassegna intitolata alle 73 attrici che, dal 1929 ai giorni nostri, si sono aggiudicate il titolo per la miglior interpretazione femminile. Un viaggio attraverso le tante sfumature legate al ruolo della “diva” non soltanto sotto i riflettori, ma anche sul piano sociale e pubblico.
Ideata da Stephen Tapert, la mostra ripercorrerà la storia del cinema usando come chiave di lettura il prestigioso award declinato al femminile: dallo studio system hollywoodiano degli anni Trenta e Quaranta all’internazionalizzazione del mercato cinematografico negli anni Sessanta fino alla sempre più serrata competizione tra grande e piccolo schermo e alla trasformazione della cerimonia degli Oscar in un vero e proprio evento mediatico dell’era digitale.
A farci da guida, preziosi documenti, fotografie e oggetti custoditi dalla stessa Kinemathek e da numerose istituzioni mondiali. Quindici costumi di scena e di gala – tra cui l’abito originale indossato da Vivian Leigh nel 1939 sul set di Via col vento – dimostreranno l’importanza del fashion design nella definizione del concetto di “diva”, mentre una serie di installazioni audiovisive renderanno omaggio alle migliori attrici di sempre.
[Immagine in apertura: Bette Davis in La figlia del vento (Jezebel), film del 1938 diretto da William Wyler che le è valso il Premio Oscar come Miglior attrice protagonista l’anno seguente. Fonte: Deutsche Kinemathek, Berlino]