La prima fondazione bancaria isolana punta ad aprire al pubblico le collezioni istituzionali e private sarde. A cominciare dalle opere dell’artista e illustratore Bernardino Palazzi.
La Fondazione Banco di Sardegna ha avviato un nuovo e ambizioso progetto, dal titolo AR/S – Arte Condivisa in Sardegna. L’intenzione è di lavorare a una programmazione integrata su scala regionale, orientata soprattuto a far scoprire al pubblico le collezioni, private e pubbliche, dell’isola; ad aprire alla fruizione collettiva i tesori custoditi tra abitazioni, depositi, uffici e sedi istituzionali, che si concedono generalmente allo sguardo di pochi.
Il banco di prova è la retrospettiva dedicata a Bernardino Palazzi, inaugurata il 27 novembre al MAN di Nuoro. In realtà, il museo barbaricino è solo una delle tre sedi della mostra L’occhio indiscreto, che ripercorre l’opera poliedrica dell’artista originario di Nuoro, a trent’anni dalla sua scomparsa e a quasi altrettanti dall’ultima mostra a lui dedicata.
Oltre al MAN, sono le due sedi della fondazione bancaria a Sassari e a Cagliari ad ospitare le opere cruciali della produzione pittorica di Palazzi. Si tratta di una mostra diffusa, dunque, costruita, con la curatela di Maria Paola Dettori, a partire dalle opere appartenenti alla fondazione, a cui si sono aggiunti importanti prestiti dal Museo del Novecento di Milano e da collezioni private, sarde e non.
[Immagine in apertura: Bernardino Palazzi, Donna sdraiata, 1934, Courtesy Galleria Studiolo Milano]