A duecento anni dalla sua morte, Gioacchino Murat torna nella capitale del suo regno a passo di carica. Per una serie di appuntamenti dedicati alla sua figura rivoluzionaria.
La mostra al Palazzo Reale di Napoli ce l’aveva mostrato in tutto il suo potere: lui, modesto figlio di un locandiere francese, si era reso protagonista di celebri vittorie dell’esercito napoleonico; fino a guadagnarsi un trono tra i più antichi e illustri d’Europa, quello del Regno di Napoli.
All’inizio di quest’anno, sempre la città partenopea offre la possibilità di conoscere un Gioacchino Murat più intimo, con l’obiettivo di approfondire carattere e personalità di colui che, di fatto, è stato l’artefice della Napoli moderna.
Il primo degli Appuntamenti con Murat, in programma nel pomeriggio di venerdì 22 gennaio, ha per tema principale la Rivoluzione. Che cos’è, si chiederà Philippe Daverio a Palazzo Reale: un incubo sanguinoso, o comunque un cambiamento necessario per l’evoluzione della società? Il famoso storico ci racconterà come le rivoluzioni più efficaci siano quelle che avvengono nel quotidiano, cambiando usi e costumi senza soluzione di continuità. Quella messa in atto non da Gioacchino Murat ma dalla moglie Carolina, che con i bagni di mare alla villa del Granatello si fa eroina di una rivoluzione sorridente e intramontabile…
Alle 18, sempre a Palazzo Reale sarà Fabrizio Mangoni a prendere la parola, per parlarci di come la cucina francese abbia conquistato Napoli. Perché Gioacchino Murat non vi portò soltanto ideali di libertà e la modernizzazione della società civile, ma anche sapori e fragranze dei piatti già noti oltralpe.