Addio a David Bowie, il trasformista del rock

11 Gennaio 2016


L’intero mondo della musica è in lutto per la morte del Duca Bianco. Gravemente malato di cancro, David Bowie si è spento domenica 10 gennaio dopo una lotta di diciotto mesi contro un male inguaribile. In seguito all’annuncio shock sui principali social network, la notizia è stata confermata dal figlio Duncan Jones, con un laconico messaggio pubblicato su Twitter.

L’8 gennaio scorso, nel giorno del suo sessantanovesimo compleanno, David Bowie aveva pubblicato il suo ultimo, strabiliante album, Blackstar, preceduto da un video, Lazarus, subito acclamato dal popolo della rete. Porta lo stesso titolo anche il musical scritto dal poliedrico Duca Bianco, in scena a New York proprio in questi giorni. Una sorta di testamento spirituale per un artista che ha sempre trovato nella musica un mezzo di espressione privilegiato e che, poche settimane fa, aveva annunciato il definitivo ritiro dal palcoscenico.

Leggenda del rock fin dagli anni Sessanta, David Bowie è stato capace di rivoluzionare l’intera scena musicale grazie a una creatività al di sopra di qualsiasi definizione e a un’incredibile vena trasformista, divenuta ben presto il suo tratto distintivo. Con la pubblicazione, nel 1969, di Space Oddity – un vero e proprio capolavoro sperimentale – e l’invenzione dell’alieno androgino Ziggy Stardust, Bowie conquistò le vette del successo, senza più abbandonarle. Oltre a firmare brani entrati nella storia del rock – come Heroes, Rebel, Rebel e Suffragette City, il Duca Bianco ha costruito una carriera cinematografica altrettanto d’avanguardia. La sua interpretazione dell’alieno protagonista di The Man Who Fell To Earth, diretto da Nicolas Roeg nel 1976, resterà una delle sue performance più riuscite.