Prosegue il ciclo di rassegne ospitate da uno dei colossi museali londinesi e dedicate ai maestri della modernità. Stavolta i riflettori sono puntati su Alexander Calder.
Metropoli creativa per eccellenza, Londra accoglie un nuovo evento espositivo intitolato a un grande nome dell’arte novecentesca. Fino al 3 aprile 2016, gli eccezionali spazi della Tate Modern faranno da sfondo ad Alexander Calder: Performing Sculpture, l’omaggio all’avanguardistico pioniere della scultura cinetica.
Originario dell’Oklahoma e formatosi come ingegnere, Calder raggiunse Parigi nei concitati anni Venti, imponendosi all’attenzione di critica e pubblico per le sue originali sculture in movimento. Soprannominate “mobile” dal leggendario Marcel Duchamp, queste straordinarie opere dinamiche, in grado di muoversi senza bisogno di alcun ausilio, affascinarono gli esponenti delle Avanguardie, colpiti da una scultura a quattro dimensioni.
La selezione di capolavori allestiti tra le sale del museo londinese indagano le origini e la natura di queste opere rivoluzionarie, svelando la componente teatrale e performativa alla base di ciascuna di esse. Provenienti da numerosi musei internazionali e finalmente raggruppati in un’unica sede, i mobile confermano la loro potenza visiva e il loro carattere tuttora innovativo.
La dettagliata rassegna inglese ripercorre l’intera parabola del fantasioso artista, seguendone i movimenti tra l’Europa e gli Stati Uniti e celebrandone il conclamato talento. Tra il centinaio di opere in mostra spiccano, oltre alla gigantesca e storica Black Widow, anche alcuni progetti che testimoniano l’interesse di Calder verso ambiti creativi complementari, come il teatro, il cinema, la musica e la danza.
[Immagine in apertura: Alexander Calder, Antennae with Red and Blue Dots, c. 1953 © 2015 Calder Foundation, New York e DACS, Londra]