Il famoso artista scozzese Philip Jackson evoca le atmosfere del carnevale veneziano, tramutando in sculture le maschere della tradizione. In un dialogo fra storia e rielaborazione creativa.
Le sue opere scultoree hanno fatto il giro del mondo grazie allo stile originale che le contraddistingue. Realizzate per lo più in bronzo, le imponenti statue di Philip Jackson sono note anche per lo stretto legame con l’estetica carnevalesca, ben espressa da una serie di opere ispirate alle maschere della tradizione veneziana.
Giocate su una fisicità al tempo stesso monumentale e leggiadra, le opere di Jackson sfruttano il corpo come mezzo privilegiato per esprimere l’essenza della condizione umana. La maschera contribuisce a questo procedimento, regalando alle figure un incredibile alone di mistero, racchiuso nel sottile limite tra realtà e finzione.
Oltre al filone delle statue carnevalesche, Jackson ha realizzato alcune sculture pubbliche intitolate ai regnanti inglesi e ad alcune personalità dell’universo artistico e sportivo, come il Giovane Mozart o il grande giocatore di football Bobby Moore, che campeggia all’ingresso del Wembley Stadium; combinando ancora una volta estetica, storia e tendenze contemporanee.
[Immagine in apertura: The Grandees di Philip Jackson, gruppo scultoreo esposto durante la mostra Sacred and Profane al Bishop’s Palace di Wells, nel Somerset. Fonte Wikipedia.
Immagine nell’articolo: dettaglio di una scultura di Philip Jackson presso l’Arundel Castle in Sussex. Photo by Bill Pope, fonte Flickr]