La celebre istituzione toscana incrementa la sua raccolta grazie a un corpus di opere provenienti dalla collezione di Alessandro Grassi, imprenditore animato da una grande passione per l’arte.
In attesa della riapertura delle attività espositive il prossimo ottobre, il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato arricchisce il suo patrimonio artistico, grazie al nuovo accordo che assegna all’ente il comodato di opere provenienti dalla collezione di Alessandro Grassi.
Viene così rinnovata la collaborazione già in essere tra l’istituzione toscana e la famiglia dell’imprenditore originario di Prato: alle oltre mille opere già custodite dal Centro – appartenenti alla produzione artistica degli ultimi 50 anni – va ora ad aggiungersi un corpus di lavori realizzati tra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso.
35 opere e un portfolio di dodici scatti realizzati da Andy Warhol regalano alla collezione una panoramica sugli esiti creativi dell’epoca in cui lo stesso Centro Pecci iniziava la sua attività espositiva, gettando le basi di una raccolta destinata a diventare particolarmente cospicua. Tra i capolavori della collezione Alessandro Grassi spiccano poi un grande arazzo realizzato a quattro mani da Alighiero Boetti e Mimmo Paladino, oltre a numerose opere degli esponenti della Transavanguardia – fra cui Clemente, Cucchi e Chia.
Schnabel, Salvo, Ontani, De Dominicis, Kosuth e Katz sono solo alcuni degli artisti entrati a far parte della raccolta, mentre i dodici scatti in bianco e nero di Warhol – edizione del 1980 – introducono la sezione fotografica del comodato Grassi, che comprende anche lavori di Stephen Shore, Nan Goldin, Wolfgang Tillmans, Gilbert & George e Fischli & Weiss.
[Immagine in apertura: Alex Katz, Sissel, 2000, acrilico e olio su tela, 122 x 183,7 x 4 cm]