Un'installazione interattiva a Londra trasforma il King's College Cultural Institute in un “generatore di dati”, rendendo visibili la varietà e quantità di tracce digitali che in ogni momento lasciamo in rete.
Persona Non Data, l’opera d’arte interattiva realizzata dagli italiani Salvatore Iaconesi e Oriana Persico del collettivo Art is Open Source (con la direzione scientifica di Mark Coté), gioca già dal titolo con l’ambiguità del rapporto tra collettività e big data. Il nome di battesimo dell’installazione è un chiaro riferimento all’espressione latina “persona non grata”, utilizzata tal quale anche in Inghilterra dove il nuovo lavoro verrà esposto, a partire dal 4 febbraio; in effetti, la massa di informazioni individuali, più o meno sensibili, che su di noi vengono registrate online comincia a risultare preoccupante a più di un utente.
E se tutto questo non ci è gradito, appunto, se siamo tentati in linea di principio a riaffermarci come persone e non una mole di dati, allo stesso tempo viviamo in una società dell’informazione i cui sistemi sono altamente integrati tra loro: possiamo rinunciare alla carta di credito, all’antifurto satellitare per proteggere i nostri beni, a tutti i nostri profili sulle varie piattaforme online dove condividiamo interessi e ci teniamo in contatto con gli amici?
Persona Non Data promette di rendere visibile proprio questo “dato”: non il semplice assunto delle nostre tracce digitali, ma la loro varietà e la capacità che queste informazioni hanno di coesistere tra loro, organizzate da algoritmi tanto complessi quanto abili nell’esemplificare le nostre vite individuali in flussi e statistiche. E opere “infoestetiche”, anche, ovvero rappresentazioni visivamente gradevoli dei nostri stessi dati. Quante informazioni producono per esempio gli individui che frequentano il King’s College Cultural Institute di Londra? Nelle sale espositive della Somerset House, l’installazione rappresenterà in forma interattiva la risposta al quesito, visualizzando ogni tipo di informazione digitale prodotta dalle persone: il loro aspetto fisico, registrato dalle telecamere di sorveglianza a circuito chiuso; il modo in cui utilizzano internet e i social network cui si collegano; persino gli spostamenti tra le sale.