In reazione al clamoroso furto dei capolavori del Museo di Castelvecchio, il popolo creativo del Belpaese ha lanciato un progetto virale, pensato per far rivivere le opere trafugate sui muri delle città e sul web.
Nonostante sia trascorso solo qualche mese dall’incredibile furto avvenuto lo scorso novembre a Verona, tra le sale del Museo di Castelvecchio, la notizia sembra essere già stata dimenticata. Ma non da tutti. Indignata per l’accaduto, e decisa a far sentire la propria voce, la comunità artistica italiana ha lanciato una sorprendente iniziativa.
Io non mi lascio fregare è il titolo del progetto che sta prendendo piede dal nord al sud della penisola per mezzo di un inarrestabile tam tam facilitato dalla rete. L’obiettivo è chiaro: rendere omaggio ai 17 capolavori sottratti impunemente al museo, facendoli letteralmente rivivere grazie alla loro reinterpretazione in chiave contemporanea.
Qualsiasi tecnica è ammessa per riprodurre le meraviglie dipinte da Tintoretto, Rubens, Mantegna, Pisanello, trasformate in installazioni urbane. Grazie anche al web e ai principali social network, Io non mi lascio fregare ha già dato i suoi frutti: su alcuni muri di Roma e Lecce è comparsa una serie di originali omaggi ai grandi maestri del passato, confermando il successo di un’iniziativa che non è destinata a fermarsi.
[Immagine in apertura: Io non mi lascio fregare, Domenico Tintoretto – Ritratto di Marco Pasqualigo]