Il celebre artista libanese sta per approdare alla British School at Rome, ospite della rassegna di incontri e mostre dedicati ai temi del frammento e della memoria in contesti di guerra.
Secondo appuntamento con Meeting Architecture, Fragments, il ciclo di incontri ed eventi espositivi promosso dalla British School at Rome e curato da Marina Engel. Incentrata sul concetto di frammento, la rassegna esplora il sottile legame fra la memoria di un luogo e l’identità di chi lo abita, sullo sfondo di un conflitto bellico.
Venerdì 12 febbraio il curatore e critico d’arte Ludovico Pratesi illustrerà l’intervento dell’artista libanese Akram Zaatari, nell’ambito della mostra The Archaeology of Rumour, allestita presso l’istituzione capitolina dal 12 febbraio al 14 marzo.
Figura chiave della scena artistica di Beirut e co-fondatore dell’organizzazione non profit Arab Image Foundation, Zaatari porterà a Roma la sua riflessione sul tema della lettera in tempi di guerra. I due video esposti – In this House del 2005 e Letter to a Refusing Pilot del 2013 – individuano nel frammento epistolare un utile mezzo per leggere il passato con occhi diversi.