Non sono mancate le polemiche all’annuncio che l’artista indiano ha acquisito i diritti di esclusiva del Vantablack, “il nero più nero del mondo”.
Solo una persona al mondo, Anish Kapoor, potrà utilizzare il Vantablack (nell’immagine in apertura), il pigmento sviluppato dalla società britannica Surrey NanoSystems per scopi militari, in grado di assorbire il 99,96% della luce.
L’esclusiva sul super-nero, come è già stato ribattezzato, che l’artista vincitore del Turner Prize 1991 ha definito “più nero di qualsiasi cosa si possa immaginare, con una qualità irreale”, ha però provocato critiche ed esternazioni irritate da parte di altri artisti, che mal digeriscono il limite posto circa l’impiego di tale colore.
Prima di Kapoor, celebre nel mondo per alcuni coinvolgenti interventi tra cui il Cloud Gate di Chicago – la scultura specchiante la cui forma è assimilabile ad un fagiolo – solo il francese Yves Klein era riuscito ad associare il proprio cognome ad un colore – l’International Klein Blue, brevettato nel 1960 – seppur con le dovute differenze rispetto alla vicenda attuale.
Nel caso del cosiddetto IKB, infatti, era stato lo stesso artista a mescolare pigmenti e leganti al fine di ottenere l’intenso blu oltremare così spesso associato alle opere di Klein. Al contrario, come già anticipato il Vantablack è stato sviluppato già nel 2014 e, ben prima che in ambito artistico, ha trovato la sua principale applicazione nell’industria bellica, grazie alla capacità di “oscurare” letteralmente qualsiasi volume che venga dipinto con questo nero, compresi quindi gli aerei militari.