È interamente realizzata in rete metallica, l’installazione con cui il giovane artista ha ricostruito i volumi della basilica paleocristiana di Siponto.
Pesa 7 tonnellate, ha un’altezza di 14 metri ed è costata 900mila euro: si è alzato il sipario sulla grandiosa opera permanente realizzata dallo scenografo e scultore Edoardo Tresoldi nel parco archeologico di Santa Maria di Siponto, a Manfredonia, in provincia di Foggia.
Presentata nei giorni scorsi, in occasione dell’inaugurazione del complesso di interesse storico, ubicato a pochi chilometri dal centro della città pugliese, l’installazione è frutto di un lavoro durato 3 mesi.
L’intervento ridefinisce i volumi dell’antica basilica – risalente al XII secolo, a tre navate con abside centrale – attraverso l’impiego di un materiale al tempo stesso resistente ed effimero come la maglia metallica: grazie alla sua trasparenza, la chiesa di Tresoldi è in grado di originare un effetto visivo di notevole suggestione, conservando la leggibilità del resto dell’area archeologica.
“Mi sono prefigurato di riuscire a disegnare nell’aria, mantenendo però le relazioni dirette con il territorio”, ha dichiarato a riguardo l’artista che, dopo gli studi in design e arti visive presso l’Istituto d’Arte di Monza, dal 2009 è attivo a Roma.
Forte di una significativa attività nel campo della scenografia, sia come pittore di scena che in alcuni progetti per il cinema, a partire dal 2013 Tresoldi ha iniziato a misurarsi con la rete metallica, dando vita a originali installazioni: celebri le sue riproduzioni su grande scala del corpo umano.