35 anni di fotografie scattate con la sua vecchia Polaroid sono ora esposte nella Grande Mela. Si tratta di un racconto per immagini ispirato al secondo libro di memorie della “sacerdotessa del rock”.
Fino al 16 aprile, è in corso alla Robert Miller Gallery di New York una mostra fotografica dell’inossidabile Patti Smith, dal titolo Eighteen Stations. Si tratta di un’estensione di M Train – dal nome della linea della metropolitana di New York che porta a casa della cantante –, il suo secondo libro di memorie pubblicato nel 2015, sequel del primo esperimento letterario intitolato Just Kids.
“Nel libro, ci sono 18 stazioni invece di 18 capitoli” – ha dichiarato la cantautrice e poetessa statunitense al Guardian. –”Volevo che nel mio libro ci fosse la prova visiva dei luoghi che ho visitato.” E la mostra, con le sue 100 fotografie degli ultimi 35 anni in giro per il mondo insieme alla sua macchina Polaroid, è il racconto per immagini di quel memoriale.
Il tutto con un approccio senza pretese, perché Patti Smith non si sente una fotografa: “Si tratta di una parte della mia vita. Ma penso a me stessa come a una dilettante. Non potrei mai paragonarmi a persone che hanno dedicato tutta la loro vita alla fotografia”.