In concomitanza del 400° anniversario della morte di Cervantes, il celebre teatro milanese ospita il cavallo di battaglia della compagnia scaligera.
Era il 1980, quando le avventure di Don Chisciotte e del fedele Sancho Panza, narrate nel capolavoro del romanziere Miguel de Cervantes, entravano nel repertorio del Teatro alla Scala: proprio quell’anno, Rudolf Nureyev e Carla Fracci furono i protagonisti di un balletto rimasto memorabile.
Dal 6 marzo al 1 aprile, quell’opera torna a calcare il più prestigioso palcoscenico milanese con 9 repliche, inserite nel programma promosso dalla Scala in omaggio al grande scrittore spagnolo con la collaborazione dell’Instituto Cervantes di Milano, dell’Università degli Studi di Milano e delle Gallerie d’Italia – Piazza Scala.
David Coleman dirige le musiche composte da Ludwig Minkus su coreografia di Nureyev, mostrando al pubblico una vibrante interpretazione di come la giovane Kitri e il barbiere Basilio coroneranno il loro sogno, nonché della lotta di Don Chisciotte con i mulini a vento.
La scenografia progettata da Raffaele Del Savio e i costumi curati da Anna Anni contribuiranno a ricreare l’immagine di una Spagna briosa e ricca di fascino, tra danze di gitani, fandango, matadores e il candore del giardino delle Driadi.
Il ballerino di origine ucraina Leonid Sarafanov sarà l’artista ospite nelle tre serate di apertura, in programma il 6, 8 e 10 marzo; accanto a lui la prima ballerina scaligera Nicoletta Manni: nell’attesa delle prime date, possiamo intanto ammirarli entrambi nell’immagine in apertura (photo credits: Brescia-Amisano, Teatro alla Scala).