Nell'ambito del festival Hkwalls, il giovane street artist veneziano Peeta ha dato vita a un'energica esplosione di colore. Che ora campeggia sulla facciata del palazzo della Golden Computer Arcade.
Un tripudio di linee, ombre e colori, che creano sulla facciata di un palazzo ad Hong Kong un’esplosiva calligrafia tridimensionale, capace di suscitare nell’osservatore il dubbio: si tratta di un’immagine, o quei volumi rappresentati fuoriescono davvero dalla superficie muraria?
Con questo intervento Peeta, nome d’arte dello street artist veneziano Manuel Di Rita, ha preso parte al grande festival internazionale Hkwalls, che si è svolto
nella vibrante metropoli orientale a ridosso della settimana dell’arte voluta da Art Basel.
Complessivamente, sono stati 25 gli artisti provenienti da tutto il mondo chiamati a misurarsi con i muri di Hong Kong, concentrandosi sul quadrilatero compreso tra Cheung Sha Wan road e Lai Chi Kok road, nel quartiere di Sham Shui Po. Oltre a Peeta, tra i altri writer che hanno svelato nei giorni scorsi i loro murales ci sono Okudart (Spagna), Suiko (Giappone), Colasa (Taiwan), Clog (Singapore), Zids (Tailanda), KristopherH (Hong Kong) e Faust (USA).
“Le mie opere – afferma Peeta sul suo sito – vogliono svelare l’ingannevolezza della percezione umana, la fallacità di punti di vista fissi o ristretti attraverso giochi ottici che, partendo dal tentativo di dare una parvenza tridimensionale ad una rappresentazione pittorica, finiscono per voler svelare la loro capacità di ingannare.” E anche a Hong Kong sembra aver raggiunto l’obiettivo!