All'interno di alcuni tombini abbandonati, l’artista Biancoshock ricrea piccole ambientazione domestiche per riportare alla luce una drammatica vicenda della Romania contemporanea...
Si fa fatica a crederlo eppure, ancora oggi, si stima che oltre 3mila persone vivano all’interno della rete fognaria di Bucarest, la capitale della Romania, in condizioni disumane. A riaccendere l’attenzione su questa tragica realtà è l’artista Biancoshock, artefice della serie di opere dall’evocativo titolo Borderlife.
L’artista, che ha all’attivo oltre 650 interventi nelle strade di Italia, Croazia, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Inghilterra, Ungheria, Lituania, Malesia, Malta, Norvegia, Polonia, Portogallo, Singapore, Slovacchia, Slovenia e Spagna ed è di base a Milano, sta realizzando cucine, salotti o camere da letto e interni in versione miniaturizzata, all’interno di alcuni tombini abbandonati del capoluogo lombardo.
“Se alcune criticità non si possono evitare, tanto vale renderle confortevoli“, scrive provocatoriamente a riguardo sul suo sito, invitando chi volesse approfondire la vicenda – diretta conseguenza della dittatura di Ceausescu, conclusa nel 1989 – a documentarsi sul blog dedicato al tema sul sito web de Il Giornale.