La logica del riciclo è sempre vincente, anche applicata alla creatività. Ne sono un esempio le opere dell’artista berlinese, che si serve di resti alimentari e materiali destinati a deteriorarsi.
La quotidianità può assumere sembianze inaspettate, soprattutto quando a descriverla è un artista che ricorre a materie prime davvero poco convenzionali. Gli oggetti d’uso quotidiano rivisitati da Martin Roller hanno un’anima davvero organica: a costituirli, infatti, sono i materiali deperibili per eccellenza, i resti di cibo.
L’incisione di un’arancia può trasformarla in un originale mappamondo, mentre un reggiseno e due mele diventano una fantasiosa fionda. Anche un piatto di spaghetti è in grado di mutare forma, assumendo le sembianze di una rivoltella sanguinaria.
Ironico e arguto, Roller è un vero e proprio osservatore della realtà, di cui restituisce un’interpretazione surreale, reinventando oggetti comuni attraverso l’utilizzo delle tecniche artistiche più diverse – dal collage al disegno, dall’illustrazione all’intervento digitale.