La Collezione intitolata alla celebre mecenate dell’arte rinnova il suo impegno nella conservazione delle preziose opere che custodisce. Stavolta, è un noto dipinto di Picasso a beneficiare del meritato restauro.
A un anno di distanza dalla mostra dedicata al restauro di una grande opera di Jackson Pollock, Alchimia, il dipartimento di conservazione della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia ha dato il via a un nuovo, ambizioso progetto di recupero di un altro dei suoi capolavori, Lo Studio (L’Atelier), realizzato da Pablo Picasso nel 1928.
Grazie al supporto di BSI, l’istituzione creata dalla talentuosa mecenate riporterà allo splendore originario un dipinto definito da Robert Motherwell “una delle opere più austere e forti a partire dall’affermarsi del Cubismo”. Rielaborata dallo stesso Picasso, che usò un bianco brillante per coprire forme e colori, l’opera fu da lui affidata al mercante d’arte Kahnweiler, ma dopo soli sei anni, Picasso la riacquisì, a conferma del profondo legame che lo univa allo Studio.
Esposto al Museum of Modern Art di New York allo scoppio del secondo conflitto mondiale e poi consegnato da Picasso alla galleria Valentine Dudensing, il dipinto fu acquistato da Peggy Guggenheim nel 1942, dietro suggerimento dell’allora marito Max Ernst. Successivamente, il quadro fu sottoposto a un doppio ciclo di indagini, che consentirono soltanto alcune ipotesi di ricostruzione.
Le avanzate tecnologie odierne permetteranno, invece, di mostrare la prima versione dell’opera, il cui famoso bianco ha ormai perso la sua brillantezza, complice l’affioramento della cera usata durante un precedente restauro, negli anni Sessanta, quando il dipinto fu reintelato.
Dopo la fase di studio avviata lo scorso aprile presso il museo veneziano, con l’aiuto dei tecnici del laboratorio mobile MOLAB del CNR-ISTM di Perugia sarà possibile conoscere il processo creativo alla base di una delle opere più famose del Novecento.
[Immagine in apertura: photo by De Fina]