In occasione del nono centenario della morte di Matilda di Canossa, una mostra alla Fondazione Casa Buonarroti, nel centro storico di Firenze, ne ripercorre la parabola umana. Attraverso 40 capolavori dell’arte medioevale e documenti originali, provenienti da musei e istituzioni italiani e stranieri.
Non è un caso che si tenga proprio a Firenze l’unica manifestazione espositiva dedicata a Matilde di Canossa, promossa nell’anno in cui ricorre il nono centenario della sua scomparsa. Proprio nel capoluogo toscano, infatti, tra gli 8 e i 22 anni soggiornò questa straordinaria figura del Medioevo – la cui autorità politica rimane impressa nell’immaginario collettivo per la celebre Umiliazione di Canossa del 1077, quando l’imperatore Enrico IV, implorando il perdono del papa Gregorio VII, alleato di Matilde, la attese a lungo davanti alla sua dimora, inginocchiato e a piedi nudi nella neve.
Fortemente legata alla città, lo storico personaggio della Grancontessa – che arrivò a governare tutte le regioni italiche a nord degli Stati della Chiesa – viene ora omaggiato con la mostra Matilda di Canossa. La donna che mutò il corso della storia, curata da Michèle K. Spike e ospitata fino al 10 ottobre 2016 presso Casa Buonarroti.
Organizzata in collaborazione con il Muscarelle Museum of Art of the College of William & Mary di Williamsburg, Virginia, la rassegna raccoglie circa 40 capolavori dell’arte medioevale e documenti originali, frutto di prestiti da musei e istituzioni italiani e stranieri.
Tra le opere presenti figurano antiche miniature, un bozzetto per la tomba in San Pietro, una statuetta del Bernini raffigurante Matilde, una preziosa copia trecentesca de La Divina Commedia e una serie di manufatti che intendono attestare la vitalità della corte di Canossa. Qui Matilde stimolò la creazione di una fiorente officina di artigiani, scribi e miniatori; come dimostra, tra l’altro, la croce astile in oro, cristalli e gemme concessa per l’occasione dal Museo Civico di Modena.
[Immagine in apertura: Psalterium Davidicum cum canticis (Salterio di Polirone), 1090-1100, codice membranaceo, cm 34x23x5 (volume chiuso), cm 34x50x5 (volume aperto), Mantova, Biblioteca Comunale Teresiana]