È stato messo a segno un altro traguardo nel lungo lavoro di salvaguardia del capolavoro architettonico di Filippo Juvarra, il cui recupero procede con continuità dagli anni Ottanta: dopo la riapertura del parco storico, lo scorso mese, è stato ultimato il restauro anche dell'incantevole 'Appartamento della Regina'.
Alla porte di Torino, c’è un luogo in cui meravigliarsi ad occhi aperti è ancora, di nuovo, possibile. La settecentesca Palazzina di Caccia di Stupinigi – sontuosa residenza sabauda e luogo deputato al loisir e alle feste – sta infatti tornando ai fasti e allo splendore concepiti dal suo celebre progettista, l’architetto e scenografo Filippo Juvarra che qui, mutuando la lezione europea della sua epoca, diede una prova eccelsa del proprio genio attraverso un originale impianto barocco.
Una serie di importanti azioni sono state infatti finanziate con continuità dalla fine degli anni Ottanta ai giorni nostri, per iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, in nome della valorizzazione e del recupero della regale dimora, impiegata dai Savoia anche per i matrimoni di famiglia, celebrati nel XVIII e nel XIX secolo. Residenza della Regina Margherita nel Novecento e sede del Museo dell’Arredamento dal 1919, la Palazzina è stata sottoposta a interventi per oltre 18,6 milioni di euro.
Si tratta di misure necessarie che hanno riguardato, tra l’altro, le Scuderie di Levante, trasformate in nuovi spazi espositivi, le Gallerie di collegamento e le Scuderie di Ponente. Imponenti le operazioni condotte non solo sul fronte del consolidamento statico, delle installazioni impiantistiche e dell’abbattimento delle barriere architettoniche, ma anche per consentire il ripristino e la conservazione dell’intero complesso decorativo: dagli affreschi del Salone juvarriano alle strutture lignee, dalla riqualificazione dei giardini fino al restauro degli arredi.
L’ultimo intervento portato a termini riguarda uno dei gioielli della nobile residenza: si sono conclusi i restauri degli apparati decorativi fissi dell’Appartamento della Regina, affidati alla Consulta di Torino. Dopo 13 anni, affreschi, mobili, boiserie, porte decorate, trompe l’oeil a parete e altri dettagli tornano a svelarsi ai visitatori in tutta la loro magnificenza.
[Immagine in apertura: Palazzina di Caccia di Stupinigi, Collegamento al Salone juvarriano, particolare della volta dopo il restauro. Immagine nell’articolo: Palazzina di Caccia di Stupinigi, Appartamento della Regina, Camera da letto dopo il restauro con arredi mobili]