Moglie e musa di John Lennon, Yoko Ono è protagonista di 'Lumière de l’aube', la prima retrospettiva che la Francia dedica alla sua carriera di artista. Fino al 17 luglio, al MAC – Musée d'art contemporain di Lione.
Leone d’Oro alla 53. Biennale d’arte di Venezia, Yoko Ono “invade” i tre livelli del MAC – Musée d’art contemporain di Lione, circa 3mila metri quadri di superficie espositiva, con la mostra Lumière de l’aube.
In occasione di questa prima, ampia, retrospettiva che la Francia sta dedicando a una delle icone al femminile del Novecento, il curatore Jon Hendricks ha riunito una nutrita testimonianza del suo personale modo di intendere l’arte. Oltre cento opere sono infatti esposte negli spazi del museo di Lione progettato da Renzo Piano: presenti disegni, istallazioni, istruzioni, poesie, sculture, performance, canzoni e video realizzati dall’artista originaria di Tokyo, in un arco temporale che dal 1952 si estende fino ai giorni nostri.
La mostra rappresenta dunque un eccezionale spaccato, che raccoglie oltre 60 anni di creatività, il cui centro nevralgico è rappresentato dalle installazioni di grandi dimensioni. Tra queste anche il singolare omaggio ai fratelli Lumière da cui prende origine il titolo dell’intero progetto espositivo, firmato dalla poliedrica interprete: Lumière de l’aube è anche il nome dell’opera con cui termina il percorso espositivo, un ambiente immersivo all’interno del quale i fruitori sono chiamati a vivere l’esperienza di intense variazioni di illuminazione.
[Immagine in apertura: Yoko Ono, Lumière de l’aube, installation view al MAC, Lione, 2016, photo by Blaise Adilon]