Utopiche, poetiche, classiche o coraggiosamente innovative: le nove proposte architettoniche presentate nell'ambito del progetto 'Le ali ritrovate dell'Hôtel de Galliffet' sono esposte fino al 30 dicembre 2016 presso l'Istituto Italiano di Cultura a Parigi. A convincere la giuria di esperti, quella presentata dallo studio romano stARTT.
È stata la formazione romana stARTT – acronimo di “studio di architettura e trasformazioni territoriali”, una realtà con il quale dal 2008 collaborano gli architetti Simone Capra, Claudio Castaldo, Francesco Colangeli e Dario Scaravelli – a vincere la mostra su inviti Le ali ritrovate dell’Hôtel de Galliffet, in corso fino al 30 dicembre 2016 presso la sede dell’Istituto Italiano di Cultura a Parigi.
La cerimonia di premiazione – che si è svolta nei giorni scorsi presso la sede della Biennale di Venezia, alla presenza del presidente Paolo Baratta e della direttrice dell’Istituto Marina Valensise – è arrivata al termine di un percorso intrapreso dalla prestigiosa istituzione nei mesi scorsi e volto alla formulazione di proposte architettoniche relative alla ricostruzione delle “due ali perdute” dell’Hotel de Galliffet.
L’edificio – notevole esempio di hôtel particulier del XVIII secolo, di proprietà dello Stato italiano dal 1909, attualmente sede dell’Istituto stesso e delle delegazioni diplomatiche presso gli organismi internazionali – è stato oggetto di analisi da parte di 9 studi di architettura italiani, selezionati da un comitato di esperti formato da Cino Zucchi, Jean-Louis Cohen, Margherita Guccione e Pippo Ciorra.
Ciascun team si è misurato con la duplice necessità di riformulare sia l’ala est dell’edificio – incompiuta dagli anni Cinquanta, destinata a ospitare uffici e nuove aule per corsi di lingua – sia l’ala sud, demolita negli anni Sessanta per rischio di crolli, e finalizzata a luogo di residenza e di incontro per i produttori e i promotori delle eccellenze nazionali a Parigi.
Tutti i progetti sono confluiti nella mostra di progettazione architettonica sperimentale, curata da Matilde Cassani e in corso presso l’Istituto; ai vincitori, premiati da una giuria composta da Massimo Alvisi, Luca Molinari e Carlo Olmo, è stato riconosciuto un soggiorno nella capitale francese a novembre 2016, nell’ambito di Le Promesse dell’arte, il programma di residenze d’artista che dal 2013 punta al sostegno della creatività ultracontemporanea italiana.
[Immagine in apertura: Le ali ritrovate dell’Hôtel de Galliffet, installation view, photo by Juan Sepulveda]