Il suo nome è Georgia O’Keeffe e il suo fare pittorico ha rivoluzionato il panorama artistico statunitense del secolo scorso. Ora i suoi capolavori sono sbarcati nella metropoli inglese, protagonisti di una grande retrospettiva.
È una mostra attesa e davvero eccezionale quella ospitata dalla Tate Modern di Londra fino al prossimo 30 ottobre. Il motivo è chiaro sin dal titolo stesso della rassegna – Georgia O’Keeffe: l’iconica artista ha scritto un importante capitolo della storia pittorica americana, che ora viene illustrata in tutta la sua seducente sensualità nella capitale inglese.
Originaria del Wisconsin, Georgia O’Keeffe fece il suo ingresso nel panorama creativo newyorkese a partire dagli anni Dieci del Novecento, complice il supporto del fotografo Alfred Stieglitz, destinato a diventare suo marito, che organizzò svariate mostre della giovane pittrice.
I suoi lavori attirarono immediatamente l’attenzione, per via di uno stile di grande impatto, caratterizzato da colori vivaci e linee pulite e da una predilezione per i soggetti tratti dal mondo animale e vegetale. In un percorso dall’astrattismo a una più marcata figurazione, e da New York al Nuovo Messico, O’Keeffe sviluppò un approccio pittorico davvero unico, che conferma tuttora il suo ruolo di pioniera del Novecento artistico americano.
Raccogliendo più di 100 opere – tra cui il celebre Jimson Weed/White Flower No. 1, del 1932, battuto all’asta per una cifra strabiliante, che gli è valso il titolo di opera più costosa realizzata da una donna – la mostra londinese porta finalmente nel Regno Unito un’artista le cui opere non compaiono in alcuna collezione pubblica inglese.