La capitale spagnola è da sempre una delle mete vacanziere più gettonate. Quest’anno il ricco calendario di mostre ed eventi in programma nei musei cittadini regala un motivo in più per una visita a Madrid.
L’arte contemporanea è la protagonista assoluta dell’estate madrilena, complici le numerose mostre allestite nei musei cittadini durante i mesi più caldi dell’anno. Dal CaixaForum alla Fondazione Mapfre, dal Museo Reina Sofia al Parco del Retiro, quanti sceglieranno Madrid come meta delle loro vacanze non avranno di che annoiarsi.
Mescolando il ruolo di artista a quello di curatore, Julião Sarmento porta negli ambienti del CaixaForum la sua personale interpretazione della creatività più attuale, riunendo nella cornice della mostra Il peso di un gesto (nella foto in apertura), allestita fino al 18 settembre, una trentina di opere provenienti da alcune delle più grandi collezioni europee. Fra gli artisti in mostra spiccano Gerhard Richter, Dominique González-Foerster e Tony Cragg.
Spazio alla fotografia, invece, alla Fondazione Mapfre, con gli inconfondibili scatti di Hiroshi Sugimoto raccolti nelle sue celebri serie, che esaltano il magistrale uso del bianco e nero da parte dell’artista nipponico, protagonista della rassegna Black Box, in scena fino al 25 settembre. Chiuderà il giorno successivo Campo Cerrado. Arte e potere nella postguerra spagnola. 1939-53, ospitata dal Museo Reina Sofia. Un’indagine sull’evoluzione delle arti plastiche in Spagna negli anni Quaranta. Fra le preziose opere esposte c’è anche il Ritratto dell’ambasciatore Juan Francisco Cárdenas di Salvador Dalí, non visibile al pubblico da quarant’anni.
Infine, lo splendido Parco del Retiro accoglie due mostre allestite rispettivamente nel Palazzo di Cristallo e in quello di Velázquez. Fino al 2 ottobre, Il razzo e l’abisso farà immergere il pubblico nella creatività del messicano Damián Ortega che, con le sue installazioni, approfondisce alcuni nodi chiave della storia recente. Questioni di percezione, invece, ripercorre, fino al 28 agosto, la carriera quarantennale di Rémy Zaugg e il suo interesse per le dinamiche percettive, racchiuse nel legame fra parola e immagine.