Nel luogo in cui Henri Nestlé edificò nel 1866 la sua prima fabbrica, lo studio olandese Tinker imagineers ha ultimato la progettazione di uno spazio aperto al pubblico contraddistinto da un'estesa area espositiva dotata di dispositivi multimediali, per raccontare i 150 anni di uno dei brand svizzeri più conosciuti - e competitivi - al mondo.
Si caratterizza per l’andamento fluido delle sue forme, la nuova open house di Nestlé firmata dal team di progettisti della Tinker Imagineer. Lo studio, di base a Utrecht, ha raccolto la sfida del colosso internazionale progettando uno spazio multimediale e museale in occasione delle celebrazioni per i 150 anni di attività.
Con l’obiettivo di “rendere l’azienda una realtà più trasparente, in dialogo con i visitatori“, all’interno dello stabilimento industriale di Vevey, sul Lago di Ginevra – dove Henri Nestlé diede vita alla prima fabbrica, nel 1866 e di recente rinnovato a cura di Swiss Concept Consult Architectes con un grande copertura vetrata – Tinker ha sviluppato un percorso espositivo che si avvale di un criterio cronologico.
Con l’ausilio di un centinaio di figure – tra designer, ingegneri e tecnici – il team olandese ha scelto di raccontare la Nestlé e la sua storia attraverso cinque aree tematiche, unificate da un fil rouge comune sintetizzabile nel motto “care, enjoy, improve & share“.
Oltre a ripercorrere le tappe salienti attraverso tecniche cinematografiche, dispositivi multimediali, ma anche giochi d’ombra, lanterne magiche e altri strumenti espositivi, il sinuoso spazio bianco, di ispirazione organica, ospita un ambiente – il Forum, nell’immagine sopra – votato alla divulgazione. Al suo interno l’attenzione è puntata verso le sfide che i temi della nutrizione e della salute lanciano nel contesto internazionale.
Al termine del percorso di vista trova posto Visions (foto in basso), un coinvolgente allestimento proiettato nel futuro, all’interno del quale i visitatori hanno la chance di misurarsi con un’esperienza VR.
[Immagini: Tinker imagineers, Open House Nestlé a Vevey, Svizzera. Photo by Mike Bink]