Edgar Degas alla sbarra. In un libro

15 Agosto 2016

Edgar Degas, lezione di danza, particolare, 1879

Dopo aver firmato diverse pubblicazioni di settore, Anna D’Elia si è recentemente provata in un genere di scrittura non più diretto ai soli studiosi di arte: con il libro La scimmia di Degas, dato alle stampe nel 2015 da Giazira scritture, l’autrice ha saputo unire le sue competenze storiche e critiche a una narrazione più libera e creativa.

Non si tratta in effetti di una classica biografia: le vicende del celebre pittore francese, legato all’Impressionismo,sono lo spunto per tratteggiare un affresco della Parigi della seconda metà dell’Ottocento. Una panoramica impietosa, molto lontana dalla versione romanticizzata che il grande pubblico ha degli ambienti bohémien.
Prendendo spunto dal rapporto tra Degas e Nannina, la modella ritratta tra l’altro nella scultura La ballerina di quattordici anni, D’Elia si sofferma per una volta a parlare non tanto – o non solo – dell’artista, quanto delle condizioni terribili a cui modelle e ballerine lì accanto erano costrette a vivere, essendo spesso bambine di tenerissima età vendute dalle famiglie di provenienza e destinate ad assoggettarsi a voleri e capricci dei loro “mecenati”.

Insieme al processo a Degas – portato alla sbarra, appunto, con l’accusa di molestie e maltrattamenti – il lettore ripercorrerà anche quello a Flaubert, ma ci sarà spazio per tutta una serie di eventi che hanno fatto storia. Dalle mongolfiere al piano urbanistico del Barone Haussmann per la capitale francese, tutto concorre a delineare un vivido – e per molti sorpredente – quadro della Parigi dell’epoca. Ville Lumière, certo, ma con le sue ombre…