'Corpi e confini' è il tema guida dell'edizione del trentennale di Oriente Occidente, il festival che chiama a raccolta a Rovereto i grandi nomi della danza internazionale. Con un'apertura affidata all'eclettico artista belga Jan Fabre.
Sarà Jan Fabre con Attends, attends, attends… (pour mon père) – assolo dedicato al suo danzatore–feticcio Cédric Charron, con cui collabora dal 2000 – ad aprire l’edizione numero 30 di Oriente Occidente, il grande appuntamento dedicato alla danza in programma fino all’11 settembre prossimo, a Rovereto.
L’artista belga, tra i protagonisti dell’Estate Fiorentina grazie alla mostra-evento Spiritual Guards, lascerà quindi posto ad una densa programmazione che combina spettacoli di alto livello, anteprime e incontri con personaggi chiave del panorama culturale contemporaneo.
Tema guida di Oriente Occidente 2016 è Corpi e confini, scelto per proseguire quel percorso di “intreccio e connessione tra arte coreutica e fenomeni sociali, affrontando un viaggio di conoscenza della vita, della sua genesi e della sua finitezza“. Quest’anno l’evento trentino punta dunque a presentare storie “che prendono forma e vita in terre lontane o nelle pieghe del quotidiano, nell’incontro con l’altro o con la narrativa atemporale di Shakespeare, le vicissitudini di Pablo Picasso e le criticità dei sobborghi afroamericani di Pittsburgh e dei ghetti di Johannesburg“.
Tra gli spettacoli più attesi si segnalano L’Aimant. Poèsie verticale, nel quale Antoine Le Menestrel vestirà i panni di Romeo, andando alla ricerca di Giuletta a mani nude sui cornicioni dei palazzi di Rovereto e Scenario, la performance del coreografo e regista Luca Veggetti, commissionata dal festival, che coinvolgerà l’atrio del Mart, il museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.