A lungo sepolti dalla polvere del tempo, i tesori conservati dai Musei Ecclesiastici nostrani conquistano la visibilità che meritano. Grazie a una lista compilata in occasione del ventesimo anniversario dell’Amei.
L’Associazione Musei Ecclesiastici Italiani compie vent’anni e per festeggiare ha pubblicato una lista degli incredibili tesori artistici conservati nei Musei Ecclesiastici sparsi per la penisola italiana. Un percorso dal nord al sud dello Stivale, che può tornare utile come guida durante le vacanze estive.
Fra i numerosi siti segnalati, spiccano la Cattedrale di Aosta con gli affreschi dell’anno Mille ritrovati nel sottotetto e restaurati di recente, il Museo Diocesano Tridentino di Trento con i resti della Basilica paleocristiana di San Vigilio e preziosi mosaici a pavimento, la Collezione Paolo VI a Concesio, in provincia di Brescia, con le circa settemila opere del Novecento italiano e il Blu di Genova, 14 tele cinquecentesche in fibra di lino su cui sono dipinte le Scene della Passione, provenienti dall’abbazia benedettina di San Nicolò del Boschetto in Val Polcevera.
Procedendo verso il centro e il sud, il Lazio ha da poco costituito il Polo Monumentale Colle del Duomo a Viterbo, che conserva la discussa pala michelangiolesca della Crocefissione, mentre in Calabria ha riaperto i battenti il Museo Diocesano di Rossano Calabro, dove è custodito il Codex Purpureus Rossanensis, uno dei più antichi evangeliari esistenti al mondo, patrimonio UNESCO.
La Sardegna, infine, vanta il Museo del Duomo di Cagliari, dimora del Trittico di Clemente VII, opera fiamminga sul modello di Rogier van der Weyden.
[Immagine in apertura: Nicola De Maria, Gerusalemme Celeste, Chiesa di San Fedele, Milano]