Appena inaugurata nella sede espositiva milanese, la mostra personale di Ljubodrag Andric raccoglie una selezione di fotografie dell'artista originario di Belgrado, contraddistinte dall'assenza di riferimenti alla figura umana.
Si concentra sul paesaggio, privandolo della presenza umana, la serie di lavori selezionati in occasione della mostra Ljubodrag Andric – Works 2008-2016, in corso fino al prossimo 24 settembre alla Triennale di Milano.
Prossimamente protagonista di un evento espositivo anche alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia, dove, dal 26 agosto al 2 ottobre si terrà la mostra Consonanze, il fotografo presenta nel capoluogo lombardo 14 fotografie, in grande formato, contraddistinte da un comune impianto formale. Le opere selezionate sono unificate da soggetti ricorrenti – con una prevalenza di paesaggi, muri, facciate e interni di edifici antichi e moderni – e indagano i concetti di limite invalicabile, di vuoto e di assenza.
“L’architettura di queste fotografie” – sottolinea riguardo il curatore Demetrio Paparoni nel testo introduttivo al volume monografico pubblicato in occasione della mostra – “è costruita attraverso l’utilizzo di geometrie modulari, di volta in volta distribuite nello spazio o accostate in modo da ottenere varianti dello stesso tema. Andric riporta nell’opera la geometria delle masse e l’incidenza della luce”.
[Immagine in apertura: Ljubodrag Andric, China 21, 2012]