Dalla Città dello Sport di Tor Vergata di Calatrava, allo Stadio Flaminio; dal Corviale all'ippodromo di Tor di Valle fino alla "Casa Albero" di Fregene: il designer e artista Carmelo Battaglia ha percorso la Capitale per realizzare in video una mappatura delle strutture degradate o abbandonate. Con esiti sorprendenti...
Quanti sono i volti che ancora possiamo ignorare, di una città tanto magnifica quanto complessa come Roma? Quale contributo alla società avrebbero potuto dare le architetture incompiute – o che versano in condizioni di forte degrado – presenti nei quartieri capitolini?
Sono questi alcuni dei quesiti che un video – realizzato dal designer e artista Carmelo Battaglia – sembra porsi, rivelando una serie di “città invisibili ai più, luoghi abbandonati e dismessi ai margini della città, esclusi volutamente dal tessuto urbano,che nella loro desolazione si ergono dormienti a ricordo della loro sublime bellezza, come paesaggi lunari avvolti nella frenesia metropolitana. Città atemporali che al contempo interagiscono col tempo stesso, cesure aperte nel territorio che possono e devono diventare un volano di crescita e rinascita urbana, economica e sociale.”
Impiegando la tecnica del time-lapse, Battaglia ha scelto la rete per diffondere il risultato di un lavoro svolto nell’arco di 4 mesi, in giro per la Capitale. Periodo in cui ha raccolto un’ampia campagna fotografica e video in bianco e nero, per poi assemblare i diversi documenti audio-visivi nel video finale, con continue variazioni di luce e ombra.
In questo viaggio nella Roma invisibile, il ruolo di protagoniste spetta a precise strutture: dalla “Vela” di Santiago Calatrava, che sarebbe dovuta in entrare in funzione in occasione dei Campionati mondiali di nuoto del 2009, allo Stadio Flaminio di Antonio e Pier Luigi Nervi, in un preoccupante stato di abbandono da alcuni anni.