Attraverso una narrazione avvincente, il fotoreporter Narciso Contreras accende i riflettori sulla Libia come terra nella quale, giorno dopo giorno, il traffico dei migranti alimenta un autentico 'mercato umano'. Un progetto che gli è valso un importante riconoscimento.
All’interno della cornice del Visa Pour L’Image, in corso fino all’11 settembre nella località francese di Perpignan, è stato assegnato il Carmignac Photojournalism Award 2016: a vincerlo, il fotoreporter messicano Narciso Contreras. Giunto alla settima edizione, il riconoscimento è considerato tra i più prestigiosi al mondo sul fronte del fotogiornalismo ed è promosso dalla Fondazione Carmignac.
Originario di Città del Messico, dove è nato nel 1975, il fotografo e documentarista è stata premiato per il suo Libya: A Human Marketplace, un lavoro appassionato e toccante che affronta, senza filtri, il tema della crisi umanitaria nel Paese nordafricano.
Tra i fronti caldi dello scenario internazionale, la Libia post-Gheddafi è una terra martoriata e complessa, dove a soffrire sono tanto i residenti quanto le migliaia di migranti irregolari che qui mettono piede.
Esponendosi in prima persona, il fotoreporter si è soffermato sulle modalità di “vendita” e “gestione” di queste persone, sottoposte anche a condizioni disumane nei centri di detenzione locali, tra sovraffollamento, servizi igienico-sanitari carenti e forme di sfruttamento.
Con una formazione che condensa studi di filosofia, fotografia e antropologia visuale, Narciso Contreras non è nuovo alla frequentazione di contesti a rischio; tra i suoi lavori, molti dei quali pluripremiati, si segnano i reportage sulla guerra etnica in Myanmar, sulla guerra dimenticata in Yemen, sulla precaria situazione contemporanea ad Istanbul, oltre a campagne dall’Egitto e dal fronte della guerra in Siria.