Antonio Marras: vent’anni di moda in mostra a Milano

19 Ottobre 2016


Con Nulla dies sine linea, tra le più attese mostre della stagione espositiva autunnale de La Triennale di Milano, l’istituzione lombarda ripercorre gli ultimi vent’anni dello stilista Antonio Marras (in apertura, nel suo atelier ad Alghero).
Annunciata dalla curatrice Francesca Alfano Miglietti nella forma di “un’esperienza totalizzante, un viaggio in un mondo suggestivo e provocatorio, (suggestivo perché provocatorio), a volte assoluto, a tratti spregiudicato“, l’antologica si snoda attraverso installazioni edite e inedite, oltre 500 tra dipinti, disegni e schizzi, cui si sommano quaderni, diari e, naturalmente, abiti e tessuti.

Nel ripercorrere la carriera di Marras, la mostra ne restituisce il senso profondo della poetica, contraddistinta dalla contaminazione tra linguaggi artistici e discipline, in un abbraccio che racchiude il cinema, la poesia, la moda, la storia dell’arte visiva. Dal 22 ottobre 2016 al 21 gennaio 2017, sarà dunque possibile immergersi e muoversi all’interno di un allestimento fluido, “esso stesso un’opera d’arte, una Wunderkammern“, con uno sviluppo di oltre 1.200 metri quadrati.
La mostra racconta anche di due presenze di assoluto rilievo nella parabola di quello che viene considerato come “il più intellettuale degli stilisti italiani“: sono esposti anche gli esiti degli incontri e delle relazioni di Marras con Maria Lai e Carol Rama.
La rassegna affida al tema del viaggio e della vita nomade la propria conclusione, con la presentazione di centinaia di disegni e schizzi eseguiti dall’artista nel corso dei numerosi giri per il mondo. Tali opere rappresentano “memorie di sguardi, mappe, voci, silenzi, pensieri a testimoniare una creatività infinita e mai sedata“.

Con un titolo che attinge esplicitamente ad una frase di Plinio il Vecchio – il riferimento è al pittore Apelle che “non lasciava passar giorno senza tratteggiare col pennello qualche linea“-, Nulla dies sine linea è accompagnata da un catalogo in due lingue con testimonianze di poeti, musicisti, scrittori, artisti, intellettuali e giornalisti e da una serie di appuntamenti collaterali. Nel corso dei tre mesi di apertura, la curatrice ha infatti annunciato un palinsesto di “incontri, concerti, visite speciali, dibattiti, proiezioni e cene“.