Poche ore separano il grande pubblico dall’intensa retrospettiva che la città lombarda dedica a un maestro indiscusso della fotografia. Una ricca galleria di scatti celebra il portentoso talento di un artista senza pari.
Aprirà i battenti il 20 ottobre l’attesa rassegna Henri-Cartier-Bresson. Fotografo, ospite degli ambienti della Villa Reale di Monza fino al 26 febbraio 2017. Curata da Denis Curti, la mostra raccoglie 140 scatti firmati dall’autore francese, seguendo la sua proverbiale passione per il “qui e ora” e per il senso di costante sorpresa che ne deriva.
L’intento della grande retrospettiva coincide con la volontà di far conoscere il modus operandi adottato da Cartier-Bresson, la sua ricerca del momento da immortalare, secondo una logica che rifiutava le sovrastrutture tecniche, a favore, invece, di una immediatezza capace di rompere qualsiasi schema visivo precostituito.
Fondatore, nel 1947, della celeberrima Agenzia Magnum Photos insieme a Robert Capa, George Rodger, David Seymour, e William Vandivert, Cartier-Bresson ha saputo far proprio uno sguardo nitido e diretto nei confronti della realtà, poi tradotto in immagine per mezzo dell’obiettivo. Questa ricerca di una genuina meraviglia verso il reale è testimoniata dagli esiti della sua produzione, legati a un presente ben definito.
Per tali ragioni la fotografia dell’autore francese trae spunto dalla realtà nel suo stesso esistere, senza manipolazioni di alcun genere. Contrario a intervenire sull’inquadratura, Cartier-Bresson aveva fiducia nell’obiettivo come strumento di risposta immediata a una soggetto. Era lui stesso ad affermare: “Per me, la macchina fotografica è come un block notes, uno strumento a supporto dell’intuito e della spontaneità, il padrone del momento che, in termini visivi, domanda e decide nello stesso tempo”.