'Olé Olé Olé!: A trip across Latin America' segue le vicende della rock band nel recente tour nei Paesi del Sudamerica, culminato in uno storico concerto a L'Avana, Cuba.
Il tour di dieci concerti intrapreso dai Rolling Stones a inizio anno e culminato con lo storico live del 25 marzo a L’Avana è diventato un documentario dal titolo Olé Olé Olé!: A trip across Latin America, recentemente presentato alla Festa del Cinema di Roma.
Il lungometraggio, diretto da Paul Dugdale, inizia con le prove del tour da parte della band a Los Angeles, per poi proseguire nella scoperta delle culture locali delle varie città visitate, come i sambisti in Brasile o i mariachi in Messico. L’occasione fa riflettere su come il fenomeno globale del rock in Occidente abbia, per esempio, ridotto a folklore espressioni musicali che nei Paesi appena citati fanno ancora parte del tessuto sociale. O ancora il fenomeno dei Rolingas, vera cultura underground ispirata alla band, sviluppatasi in Argentina fin da quando, negli anni Sessanta, la musica dei Rolling Stones era vietata dalla dittatura.
Nel film sono presenti le performance dal vivo di I Can’t Get No Satisfaction, It’s Only Rock‘n’Roll, Wild Horses, Honky Tonk Women, Sympathy For The Devil, Paint It Black e Miss You. Ma il 36enne Paul Dugdale, già documentarista della scuderia Stones e autore di Adele live at the Royal Albert Hall, frammenta il più possibile le canzoni eseguite dal vivo, montandole con le versioni originali degli album e le voci fuoricampo dei protagonisti, come fosse la colonna sonora in postproduzione di un road movie.
Il risultato è un percorso personale che costringe i protagonisti a fare i conti con il loro passato e i ricordi di vecchi viaggi (“Lima nel 1968 era completamente diversa”, ammette Richards).
E si giunge infine al culmine del concerto a Cuba, il primo grande live nella nazione caraibica da quando gli Stati Uniti hanno revocato il loro embargo. Una data storica, quella dei Rolling Stones, che rende lo stesso lavoro cinematografico qualcosa di più di un semplice documentario musicale; piuttosto una riflessione politica, sociologica, antropologica, religiosa.