La città sarda ospita una grande retrospettiva dedicata a una delle storiche avanguardie novecentesche. Un movimento che ha contribuito a rivoluzionare l’intero corso della storia dell’arte.
Il MAN di Nuoro si prepara ad accogliere una mostra di sicuro richiamo, intitolata a una delle avanguardie protagoniste d’inizio Novecento. Soggettivo – Primordiale.Un percorso nell’espressionismo tedesco attraverso le collezioni dell’Osthaus Museum di Hagen, a cura di Tayfun Belgin e Lorenzo Giusti, raggruppa le tante anime di un movimento che ha dato il via a una nuova gamma di stilemi artistici.
La mostra riunisce oltre cento opere provenienti dalla raccolta dell’Osthaus Museum di Hagen, dedicato al collezionista Karl Ernst Osthaus, uno dei padri sostenitori dell’avanguardia artistica e architettonica europea, il primo in Germania ad acquistare opere di van Gogh e Gauguin.
Attraversato da molteplici correnti, l’Espressionismo tedesco trovò nei celeberrimi gruppi Die Brücke (Il ponte), fondato a Dresda nel 1905, e Der Blaue Reiter (Il cavaliere azzurro), nato a Monaco sei anni più tardi, due interpreti d’eccezione, capaci di rivoluzionare i canoni pittorici ottocenteschi, in risposta alle spinte contraddittorie del loro tempo. In un clima di grandi cambiamenti, gli artisti del movimento opposero all’incertezza dilagante una nuova spinta soggettiva e primordiale, sinonimo di autenticità.
Autori come Ernst Ludwig Kirchner, Otto Mueller ed Emil Nolde indagarono l’espressione dei corpi umani, guardando sia ai lavoratori delle province tedesche sia ai nativi delle colonie, muovendo una decisa critica alla politica e alla massificazione. Erich Heckel e Karl Schmidt-Rottluff si dedicarono al tema del paesaggio, mentre il tema della spiritualità innerva l’opera di Franz Marc e Alexej von Jawlensky – fra gli esponenti di punta del Cavaliere azzurro insieme a Wassily Kandinsky.
[Immagine in apertura: Emil Nolde, Rising Clouds, 1927, olio su tela]