Vermeer e i suoi contemporanei tornano a casa

3 Ottobre 2016


È un vero e proprio dialogo tra corone quello che, fino all’8 gennaio 2017, animerà le sale dell’affascinante Mauritshuis de L’Aia. Un’incredibile selezione di opere pittoriche della tradizione olandese – custodite dalla British Royal Collection, appartenente a Sua Maestà la regina Elisabetta II – torna temporaneamente “a casa” grazie alla collaborazione tra la Royal Collection Trust e il museo dei Paesi Bassi.

La collezione reale britannica include numerosi dipinti della Golden Age olandese, riservando un ruolo di primo piano alle scene di genere, colte dai pittori dell’epoca sullo sfondo della quotidianità.
La mostra At Home in Holland: Vermeer and his Contemporaries from the British Royal Collection offre al pubblico una panoramica su questo interessante filone pittorico e sulle sue dettagliate sfumature – tra ironia e moralismo.

L’esposizione riunisce 22 dipinti afferenti alla collezione reale inglese e uno di proprietà del Mauritshuis, La giovane madre di Gerrit Dou, appartenuto anch’esso alla British Royal Collection fino al Settecento, prima dell’intervento del re e governatore territoriale olandese Guglielmo III. Uno dei focus su cui si concentra lo sguardo è la straordinaria Lezione di musica di Johannes Vermeer, datata tra il 1660 e il 1662, uno dei trentasei rarissimi capolavori firmati dal celebre artista giunti fino a noi.

Oltre all’iconico Vermeer, la mostra illumina anche l’opera di altri importanti maestri della pittura di genere olandese, evidenziandone il talento. La pittura di Gerard ter Borch, Gerrit Dou, Pieter de Hooch, Willem van Mieris e Gabriël Metsu si alterna sulle pareti del museo, senza dimenticare la produzione di Jan Steen, cui si deve Donna alla toeletta, uno sguardo malizioso e puntuale su un interno domestico, impreziosito dall’ammaliante gestualità della figura femminile al centro della scena.

[Immagine in apertura: Johannes Vermeer (1632-1675), Lady at the Virginals with a Gentleman, c.1660-1662, Royal Collection Trust / © Her Majesty Queen Elizabeth II 2016, dettaglio]