Uno dei più importanti festival italiani dedicati all’arte dello scatto punta gli obiettivi sul tema dei legami familiari, declinati in tutte le loro forme dai numerosi autori in mostra.
L’edizione 2016 dell’Umbria World Fest, la rassegna folignate che vede protagonista la fotografia, gioca su un terreno delicato e complesso, quello dei legami affettivi e di sangue alla base del concetto di famiglia, in tutta la sua gamma di significati.
Flesh & Blood, affari di famiglia è il tema che accompagna la kermesse diretta da Marco Pinna e animata da un ricco programma espositivo tra le sale di Palazzo Trinci, fino al 6 novembre. I numerosi artisti invitati a confrontarsi con la tematica presa in esame quest’anno includono grandi nomi dell’obiettivo, italiani e internazionali. Con Sevla, Palo Pellegrin racconta i rapporti di potere che innervano le famiglie della comunità Rom capitolina, mentre il francese Alain Laboile regala al pubblico uno sguardo sul suo “album di famiglia”.
La linea seguita da Andrea Stern è altrettanto personale, attraverso una selezione di scatti che ritraggono il suo nucleo familiare, invece l’americana Sara Lewkowikcz descrive sfumature molteplici – dalla maternità alla violenza di coppia. Altrettanto intensa la videoinstallazione Up-rooted di Nicoletta Cotechini, che chiama ancora una volta in causa l’universo materno, mentre il registro dei soggetti cambia nelle fotografie di Anup Shah e Fiona Rogers, incentrato sulle famiglie di scimpanzé, non così distanti, per nessi e legami, da quelle umane.
[Immagine in apertura: Alaine Laboile, La famille, Umbria World Fest 2016]